Abbiamo raccolto in questo articolo qualche domanda rivoltaci dai nostri clienti, non sono tutte, faremo degli altri articoli con le altre.
ATTENZIONE!!! QUESTE SONO INDICAZIONI DI MASSIMA CHE IN NESSUN MODO POSSONO ESSERE CONSIDERATE TOTALMENTE RISPONDENTI ALLA VOSTRA SITUAZIONE. RIVOLGERSI AD UN ESPERTO è L’UNICA COSA GIUSTA DA FARE PER ESCLUDERE DANNI. Le norme cambiano e solo un esperto può fornire una consulenza di dettaglio.
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- Ma devo pagare i diritti? Anche se è un evento privato?
Vorremmo moltissimo doverti dire di no, ma invece… ahinoi… sì! I diritti di utilizzo di musica, sia essa dal vivo o registrata, sia essa in eventi privati o pubblici, è sempre sottoposta al pagamento di diritti. Ovviamente ogni tipologia di fruizione chiede un pagamento di diritto diverso, ma che si debba pagare è certo!
- Non voglio pagare i diritti, ma voglio usare comunque la musica, come posso fare?
Esistono delle musiche fornite con una speciale licenza che NON richiedono il pagamento di diritti. Sono pezzi musicali (solo musica o musica e testo) forniti in “Licenza Creative Common” i cui autori hanno deciso di lasciare il libero utilizzo non registrandole presso gli enti di protezione. Queste musiche sono fornite presso diverse piattaforme e possono essere utilizzate senza problemi.
Lo stesso per musiche che sono state scritte più di 100 anni fa, però ATTENZIONE!!! La musica potrà essere libera da diritti, ma non la sua interpretazione.
Facciamo un esempio: una musica per pianoforte del 1500 è sicuramente libera da diritti, quindi se io mi siederò al pianoforte e suonerò quella musica direttamente dallo spartito, posso farlo. Ma se prendessi una registrazione di quel pezzo, allora no, bisogna pagarlo!
- Si paga basandosi sul numero di persone?
Eh sì. Anche se l’evento è privato, il costo dei diritti varia in base al numero delle persone.