Palloncini
Tante sono state le evoluzioni dei materiali usati per costruire i palloncini (vedi qui), ad oggi ne esistono ancora diversi con caratteristiche specifiche tra cui scegliere in base all’uso richiesto.
Le dimensioni dei palloncini sono di solito espresse in pollici e si riferiscono al palloncino gonfiato (ad aria o elio).
Palloncini in lattice:
il lattice è una sostanza naturale, estratta dagli alberi della gomma e permette di realizzare palloncini dotati di enorme flessibilità. Con questo tipo di palloncino si possono quindi realizzare forme anche diverse da quelle stampate in fabbrica.
Palloncini in mylar o foil:
sono sostanze plastiche molto resistenti, ma niente affatto flessibili. L’uso di questi palloncini costringe quindi alla scelta della forma impostata in fabbrica, però la loro durata può arrivare anche a settimane.
Palloncini “bubble”:
si utilizza il cloroprene (sostanza plastica molto resistente) per realizzare palloncini di grandi dimensioni chiamati “bubble” -bolle- che vediamo spesso impiegati per segnalazioni di fiere o grandi inaugurazioni di centri commerciali.
Palloncini biodegradabili:
per produrre il lattice tradizionale gli alberi vengono spesso abbattuti e si incentiva così la deforestazione. Esistono quindi delle lavorazioni che rendono il lattice più “leggero”, non richiede il taglio dell’albero e rende il palloncino biodegradabile nei tempi equivalenti a quelli di una foglia di quercia.
Le forme dei palloncini ormai sono le più disparate, rotondi, ovali, a forma di cuore, goccia, numero o disegni diversi, senza contare le forme che possono essere modellate per i palloncini in lattice. Stesso dicasi anche per i colori e per le decorazioni che possono essere aggiunte (lucidanti, vernici, brillantini, dorature, etc…).
Domanda etica: ma i palloncini inquinano? Approfondiamo in questo articolo